Cos’è l’equilibrio di bilancio

È la regola a cui gli enti locali si devono attenere per contribuire alla stabilità e alla crescita economica del paese.

Definizione

La solidità economica di uno stato è strettamente legata alle scelte di politica economica. A questo processo concorrono anche gli enti locali che sono dotati di un loro bilancio.

Per contribuire quindi alla stabilità dei conti pubblici, è stato introdotto l’equilibrio di bilancio. Per essere considerati in equilibrio, gli enti territoriali devono rispettare due requisiti:

  • a livello di singoli comparti, deve esserci un saldo non negativo tra il complesso delle entrate e delle spese finali, come definito dalla legge 243/2012;
  • nel complesso, l’ente deve riportare un saldo non negativo tra la totalità delle entrate e delle uscite compresi avanzi di amministrazione, debito e fondo pluriennale vincolato, come scritto nella legge 145/2018.

Per saldo non negativo si intende che la differenza tra entrate e uscite è maggiore o uguale a zero. In pratica, le uscite devono essere minori delle entrate.

Viene adottata inoltre una particolare disciplina anche per il ricorso al debito. Gli enti locali possono infatti servirsi di questa fonte di finanziamento soltanto per le spese di investimento. Si parla di tutte quelle uscite non ricorrenti dedicate all’acquisizione di beni e all’esecuzione di opere pubbliche, al contrario delle spese correnti che hanno lo scopo di sostenere le attività gestionali. L’aspetto è regolato dall’articolo 119 della costituzione italiana.

Dati

È possibile verificare l’equilibrio degli enti territoriali. Andando ad analizzare nel dettaglio i dati dei rendiconti che vengono trasmessi alla ragioneria generale dello stato, è possibile vedere se nella totalità gli enti riportano un saldo positivo oppure negativo, che viene chiamato indebitamento netto.

Il dato rappresenta l’indebitamento netto e il risparmio lordo degli enti territoriali (comuni, province e regioni).

L’indebitamento netto è il saldo dato dalla differenza tra le entrate finali (al netto della riscossione dei crediti) e le spese finali (escludendo le acquisizioni di attività finanziarie). Quando il valore è negativo, significa che le uscite sono maggiori rispetto alle entrate.

Il risparmio lordo invece è la differenza tra le entrate correnti (tributarie ed extratributarie) e le spese correnti.

FONTE: elaborazione openpolis su fonte Def-Istat
(pubblicati: mercoledì 6 Aprile 2022)

L’impatto dell’emergenza pandemica ha influenzato anche i conti pubblici degli enti territoriali. Ad eccezione delle province, nel 2020 si registra un peggioramento dell’indebitamento netto. In quell’anno, i comuni riportano un risparmio lordo pari a -991 milioni di euro, questo valore è di -1.864 milioni di euro per le regioni. Si tratta di una dinamica direttamente legata alla contrazione del margine di risparmio lordo. Questo infatti diminuisce per comuni e regioni, aumentando invece per le province.

Analisi

Attraverso queste misure, si vuole responsabilizzare gli enti locali nel rispettare i vincoli europei. È questo un aspetto che viene puntualizzato anche nella costituzione italiana. I vincoli europei sono stati introdotti nel 2012 all’interno dell’articolo 119.

I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci, e concorrono ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea.

Ci si riferisce nello specifico al patto di stabilità e crescita e alle limitazioni in materia di debito pubblico. Inizialmente, pure per gli enti locali era previsto un patto di stabilità interno, come introdotto dalla legge finanziaria per il 1999. Per la prima volta, gli enti territoriali sono stati considerati parte attiva della politica economica dello stato.

Dal patto di stabilità interno si è andati verso una progressiva semplificazione, permettendo anche l’utilizzo degli avanzi di amministrazione. Questo processo è stato avviato per rilanciare gli investimenti sul territorio.

PROSSIMO POST