Dispersione scolastica implicita

Si trovano in dispersione scolastica implicita gli studenti che, pur completando il percorso scolastico, non hanno competenze di base adeguate. Un problema grave, anche se meno visibile dell’abbandono scolastico.

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Definizione

La dispersione implicita riguarda gli studenti che completano il proprio percorso di studi senza però aver raggiunto le competenze di base adeguate, nelle materie monitorate da Invalsi. Conseguendo quindi un diploma che non corrisponde all’effettivo apprendimento. Si distingue dalla dispersione cosiddetta “esplicita”: che – nella sua forma più grave – consiste nell’abbandono della scuola prima del raggiungimento del diploma o di una qualifica.

La dispersione scolastica comprende tante situazioni diverse, spesso difficili da misurare. Può essere considerata dispersione scolastica anche l’ottenimento di un titolo di studi che non corrisponde alle reali competenze acquisite. Vai a “Che cos’è l’abbandono scolastico”

Per quest’ultimo caso, Invalsi utilizza la definizione di “dispersione implicita”, proprio per descrivere una tendenza meno visibile dell’abbandono scolastico e di fenomeni espliciti di dispersione (come assenze prolungate o ripetenze), ma altrettanto problematica.

Dati

Se la dispersione “esplicita”, con l’abbandono della scuola prima del tempo, ha mostrato un calo pressoché costante anche negli ultimi anni, lo stesso non si può dire per la cosiddetta dispersione implicita, fortemente cresciuta durante l’emergenza Covid.

Gli anni di pandemia si sono segnalati per un calo netto negli apprendimenti. Nel 2022 quasi uno studente su 10 (9,7%) in quinta superiore si è trovato in dispersione implicita, vale a dire nella situazione di chi, pur portando a termine gli studi, lo fa senza aver raggiunto competenze di base adeguate. Una crescita significativa rispetto a prima della pandemia: gli alunni in dispersione implicita erano circa il 7% nel 2019. Il fenomeno ha riguardato soprattutto gli studenti svantaggiati: gli alunni con alle spalle una famiglia in condizione medio-bassa sono passati da una dispersione implicita dell’8% nel 2019 al 12% nel 2022.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Invalsi
(pubblicati: mercoledì 6 Luglio 2022)

Con il superamento dell’emergenza, i livelli di dispersione implicita sono tornati a calare: nei test del 2024, per la prima volta, si è assistito a una contrazione che porta la quota di studenti di quinta con apprendimenti insufficienti nelle materie di base sotto i livelli pre-Covid.

6,6%

gli studenti in dispersione implicita alla fine del secondo ciclo di studi nel 2024 (11,8% nelle regioni “sud” in base alla classificazione Invalsi). Per approfondire.

Un dato molto significativo, che non deve far dimenticare i divari interni e gli sforzi ancora necessari per recuperare la situazione precedente la pandemia.

Se si isolano gli studenti di quinta superiore con apprendimenti insufficienti in italiano, quasi il 44% non raggiunge livelli adeguati, e di questi il 18,7% si attesta su risultati del tutto inadeguati. In matematica queste due percentuali salgono rispettivamente al 47,5% e al 25,5%.

FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Invalsi
(pubblicati: giovedì 11 Luglio 2024)

In queste due materie chiave la situazione pre-Covid non appare ancora pienamente recuperata, e andrà monitorata nel tempo. Nel 2019 risultati positivi erano raggiunti dal 64% dei ragazzi di quinta in italiano e dal 61% in matematica. Nel 2024 l’incidenza è invece rispettivamente al 56% e al 52%, nonostante il miglioramento rispetto agli anni più acuti della pandemia.

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