Per l’emergenza Covid sono stati indetti bandi per più di 19 miliardi di euro Emergenza coronavirus
Per l’acquisto di materiali e servizi utili al contrasto della pandemia da Covid-19 finora sono stati indetti più di 15mila lotti, di cui la stragrande maggioranza attraverso procedure semplificate. 2,8 miliardi di euro sono stati messi a bando per la campagna vaccinale.
martedì 12 Ottobre 2021 | Potere politico
Ha superato quota 15mila il numero di lotti aperti dalle amministrazioni pubbliche italiane a causa della pandemia da Covid-19. Si tratta di migliaia di forniture per le quali sono stati indetti bandi per più di 19 miliardi di euro, di cui quasi 8 risultano aggiudicati.
A metà settembre, inoltre, erano stati messi a bando 2,8 miliardi di euro per la campagna vaccinale.
Sono alcune delle cifre più significative dell’ultimo aggiornamento dei dati del nostro osservatorio bandi Covid, attraverso cui vengono monitorati gli acquisti a partire dall’inizio dell’emergenza sanitaria, decretata a fine gennaio 2020.
Gli importi oggetto di questo approfondimento rappresentano le somme complessive, ad esclusione però degli accordi quadro, vale a dire quegli accordi che prevedono un affidamento diretto all’impresa, in seguito alla conclusione di una convenzione con una serie di imprese fornitrici.
Rispetto ai dati rilevati nella scorsa primavera, vengono confermate le tendenze registrate fin dall’inizio dell’emergenza: i beni più acquistati rimangono mascherine e dispositivi di protezione individuale (dpi) – sebbene la crescita degli acquisti abbia subito un forte rallentamento rispetto al passato – mentre la stazione appaltante a indire le somme maggiori resta la struttura del commissario straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. La modalità di approvvigionamento più utilizzata, inoltre, continua a essere la procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara. Com’è prevedibile, infine, cresce sensibilmente il peso economico delle vaccinazioni.
Chi acquista cosa
Dal 31 gennaio 2020 al 14 settembre 2021 sono stati indetti bandi per complessivi 19,1 miliardi di euro, al netto degli accordi quadro. Analizzando gli ambiti di spesa notiamo che la crescita o il rallentamento delle tendenze in determinati tipi di forniture dipendono dalla fase in cui si trova l’emergenza pandemica.
Per esempio, nonostante la percentuale degli importi indetti per l’acquisto di mascherine e dpi continui ad essere maggioritaria, a gennaio era il 60% degli importi totali, mentre oggi rappresenta il 46%.
Al contrario, nel marzo scorso la campagna vaccinale cubava il 6,3% delle spese totali per l’emergenza, oggi si attesta al 14,6%.
In quasi 20 mesi di emergenza Covid sono stati messi a bando più di 19 miliardi di euro
Importi base d'asta e importi di aggiudicazione dei lotti Covid per tipologia di fornitura (esclusi gli accordi quadro)
L’elaborazione include importi di bandi emanati da tutte le amministrazioni pubbliche italiane, esclusi quelli relativi ad accordi quadro. L’importo a base d’asta è il prezzo fissato alla pubblicazione del lotto. L’importo di aggiudicazione è il prezzo effettivo con cui l’azienda si è aggiudicata il lotto. Nella tipologia “altro” sono comprese tutte le forniture non riconducibili alle altre categorie.
FONTE: openpolis - osservatorio bandi Covid
(ultimo aggiornamento: martedì 14 Settembre 2021)
Finora sono stati aperti bandi per circa 8,8 miliardi di euro con lo scopo di acquistare mascherine. Questi lotti sono stati indetti soprattutto nella prima fase dell'emergenza pandemica. Basti pensare che da maggio a settembre sono stati registrati importi per meno di 200 milioni.
2,9 miliardi (il 15,4% del totale) sono stati messi a gara per prodotti o servizi per l'analisi, come test e tamponi. Una cifra simile (2,8 miliardi) è la somma complessiva dei lotti dedicati alla campagna vaccinale.
Struttura commissariale e procedure semplificate
In estate è cresciuto il peso della struttura del commissario straordinario per l'emergenza Covid-19 Francesco Paolo Figliuolo.
Più della metà degli importi messi a gara dall'inizio della pandemia, infatti, sono stati aperti dal commissario per l'emergenza.
Quasi il 60% degli importi per l’emergenza Covid è stato indetto dalla struttura commissariale
Percentuale di importi messi a bando dalle amministrazioni pubbliche (esclusi accordi quadro) nell'emergenza pandemica, a partire dal 31 gennaio 2020
La classifica mostra le prime 6 amministrazioni (tra le 1.341 monitorate) ad aver messo a bando importi dall’inizio dell’emergenza sanitaria. L’elaborazione non include gli importi banditi attraverso accordi quadro.
FONTE: openpolis - osservatorio bandi Covid
(ultimo aggiornamento: martedì 14 Settembre 2021)
Il commissario straordinario per l’emergenza ha indetto bandi per importi complessivi pari a 8,9 miliardi di euro, di cui 3,9 risultano aggiudicati alla metà di settembre 2021.
Delle oltre 1.300 amministrazioni pubbliche che monitoriamo attraverso l’osservatorio bandi Covid, quelle ad aver aperto lotti per importi di maggiore rilevanza sono Aria spa, Azienda Zero e Estar (le centrali di committenza e acquisti rispettivamente delle regioni Lombardia, Veneto e Toscana), oltre al dipartimento nazionale di protezione civile e Consip spa.
Per quanto riguarda invece le modalità di indizione dei lotti, come accade fin dall'inizio dell'emergenza, quella più adottata rimane la procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara. In generale, se sommiamo questo tipo di scelta del contraente agli affidamenti diretti, rileviamo che l'86,9% dei bandi indetti per l'emergenza Covid viene aperto con procedure semplificate.
16,64 miliardi di euro messi a bando attraverso procedure semplificate, dal 31 gennaio 2020 al 14 settembre 2021 (esclusi gli accordi quadro).
Queste modalità vengono avvantaggiate dalla normativa quando è in corso lo stato di emergenza, con l'obiettivo di velocizzare i tempi, considerando la rapidità con cui è necessario approvvigionarsi di materiale e servizi utili al contrasto della pandemia.
Tuttavia, è importante equilibrare l'esigenza di rapidità nelle procedure con la trasparenza delle stesse, considerando che parliamo di miliardi di euro provenienti dalle casse pubbliche.
Oltre alle procedure negoziate senza la previa pubblicazione del bando di gara, le modalità di acquisto più ricorrenti sono l'affidamento diretto in accordo quadro e l'affidamento diretto.
Come vengono indetti i bandi di gara per l’acquisto di beni e servizi per l’emergenza Covid
Percentuale di utilizzo per tipologia di procedura seguita nei bandi per l'emergenza Covid
L’elaborazione include le procedure seguite da tutte le amministrazioni pubbliche italiane, escluse quelle relative ad accordi quadro. La tipologia “altro” include le seguenti procedure: procedura negoziata senza previa indizione di gara (settori speciali), confronto competitivo in adesione ad accordo quadro/convenzione, procedura ristretta, procedura competitiva con negoziazione, affidamento diretto per variante superiore al 20% dell’importo contrattuale, affidamento diretto a società in house, procedura negoziata con previa indizione di gara (settori speciali), procedure non classificate.
FONTE: openpolis - osservatorio Bandi Covid
(ultimo aggiornamento: martedì 14 Settembre 2021)
Il 68,1% degli importi messi a gara nell'emergenza Covid sono stati banditi attraverso procedure negoziate senza previa pubblicazione del bando. Parliamo di 13 miliardi di euro banditi in poco più di 19 mesi di emergenza sanitaria. Seguono gli affidamenti diretti in adesione ad accordo quadro (il 10,42%, pari a 2 miliardi di euro) e gli affidamenti diretti (8,33% del totale, corrispondenti a 1,6 miliardi).
Solo il 7,4% degli importi (1,4 miliardi) è stato indetto attraverso procedure aperte.
2,8 miliardi per la campagna vaccinale
Dall'inizio della pandemia sono stati indetti lotti di gara dedicati alla campagna vaccinale per complessivi 2,8 miliardi. Di questi 2,48 miliardi (l'88,4%) sono stati banditi per l'acquisto delle quattro tipologie di vaccino attualmente somministrate e i rimanenti 325 milioni per beni e servizi strumentali alla campagna vaccinale, come l'acquisto di aghi e siringhe, i costi di trasporto e logistica dei vaccini o le campagne di sensibilizzazione.
La quasi totalità delle somme messe a bando per la campagna vaccinale (96,8%) è stata indetta dalla struttura del commissario Figliuolo. Anche altre amministrazioni pubbliche, soprattutto espressione di enti regionali, hanno acquistato in questo ambito ma in misura del tutto residuale.
Basti pensare che, fatta eccezione per il commissario, la stazione appaltante che ha indetto bandi con importi maggiori è la Soresa spa, società strumentale della regione Campania, che ha indetto un lotto per l'acquisto di dosi di vaccino per un importo pari a "soli" 55,5 milioni di euro.
I 20 lotti più importanti nell’ambito della campagna vaccinale
I primi 20 lotti dedicati alla campagna vaccinale, per importi a base d'asta (esclusi gli accordi quadro)
La tabella mostra i 20 lotti con importi a base d’asta maggiori, indetti nell’ambito della campagna vaccinale contro l’epidemia da Covid-19. L’elaborazione include importi di bandi emanati da tutte le amministrazioni pubbliche italiane, esclusi quelli relativi ad accordi quadro. L’importo a base d’asta è il prezzo fissato alla pubblicazione del lotto. Le tipologie di forniture sono state elaborate a partire dai codici CPV (Common Procurement Vocabulary), un codice univoco europeo di cui è dotato ogni bando, e che serve per descrivere la tipologia di bene, servizio o prestazione oggetto del bando.
FONTE: openpolis - osservatorio bandi Covid
(ultimo aggiornamento: martedì 14 Settembre 2021)
Il principale lotto di gara aperto nell'ambito della campagna vaccinale è stato pubblicato il 16 dicembre 2020, con un importo a base d'asta di 1,12 miliardi di euro, necessari all'acquisto di circa 78 milioni di dosi di vaccino anti-Covid.
Segue un altro bando, del 17 aprile scorso, da 435 milioni per l'approvvigionamento di più di 18 milioni di dosi e uno del 31 dicembre 2021, sempre indetto dalla struttura commissariale per l'acquisto delle dosi, con un importo pari a 392 milioni di euro. Se escludiamo la spesa per i vaccini, il lotto più importante è del 15 giugno scorso, relativo ad un affidamento diretto per 150 milioni di euro, dedicati al servizio di custodia e trasporto dei vaccini in ambito nazionale.