Perché la bassa natalità è un problema per il paese #conibambini

Da alcuni anni l’Italia è ultima in Ue per numero di nuovi nati rispetto ai residenti. Una questione che riguarda gran parte del paese: in quasi il 90% dei capoluoghi il tasso di natalità è calato.

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Nel 2019 in Italia sono nati circa 400mila bambini, ovvero 7 nuovi nati ogni 1.000 abitanti. Si tratta del tasso di natalità più basso dell’intera Unione europea.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Eurostat
(ultimo aggiornamento: venerdì 9 Ottobre 2020)

 

Non si tratta di una novità: nella classifica europea l'Italia è ultima tra i 28 paesi dal 2015. Un dato che ha spiegazioni in gran parte strutturali, dato che le coorti generazionali più numerose, a partire dai baby boomers, sono o stanno progressivamente uscendo dall'età riproduttiva.

7 nuovi nati ogni 1.000 abitanti nel 2019 in Italia: 2,5 in meno rispetto alla media europea.

Allo stesso tempo questa tendenza demografica si può ricollegare in parte anche con gli effetti della precedente crisi economica.

Il dispiegarsi degli effetti sociali della crisi economica ha agito direttamente sulla cadenza delle nascite. Le donne residenti in Italia hanno accentuato il rinvio dell’esperienza riproduttiva verso età sempre più avanzate (...)

Dopo la crisi alla fine degli anni 2000, la tendenza di quasi tutti i paesi Ue è stata quella di un calo delle nascite. La media europea è scesa da 10,8 nuovi nati ogni 1.000 abitanti nel 2009 a 9,5 nel 2019.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Eurostat
(ultimo aggiornamento: venerdì 9 Ottobre 2020)

Per l'Italia tale tendenza è stata ancora più accelerata. Nel 2009 i nuovi nati erano 9,6 ogni 1.000 abitanti, dato che già allora ci poneva al quartultimo posto in Ue, a pari merito con l'Ungheria e appena prima di Portogallo (9,4), Austria (9,2) e Germania (8,1).

Nel decennio appena trascorso il numero di nati è calato drasticamente.

Nel 2012 era terzultima, prima di Portogallo (8,5) e Germania (ultima con 8,4 nati ogni 1.000 abitanti). Sette anni dopo, nel 2019, la Germania dall'ultimo posto è salita al 19esimo (comunque al di sotto della media Ue), mentre l'Italia è passata dal terzultimo posto all'ultimo. All'interno di un calo generalizzato, il tasso di natalità italiano è diminuito in modo ancora più netto.

-2,6 nuovi nati ogni mille abitanti in Italia tra 2009 e 2019. È il quinto maggior calo tra i 28 paesi Ue.

In Italia quindi si fanno sempre meno figli, anche rispetto a un contesto europeo dove pure la natalità è in calo. Un problema che presenta tanti aspetti diversi. Si ricollega ad esempio con la capacità del nostro paese di investire sulle giovani generazioni; con le condizioni economiche delle famiglie che hanno figli; con la sostenibilità a lungo termine del nostro stesso sistema economico e sociale.

10,6% l'incidenza di povertà assoluta nelle famiglie con due figli minori, contro una media del 6,4%.

Un fenomeno con conseguenze così importanti da dover essere analizzato anche in chiave territoriale. Nel 2017, rispetto a una media nazionale di 7,6 nati ogni 1.000 abitanti, solo 32 capoluoghi di provincia (il 29% del totale) superavano tale soglia.

Ai primi posti in particolare Catania (9,37) e Palermo (8,53), seguite da Reggio Emilia, Napoli e Prato (circa 8,4). Agli ultimi posti, con meno di 5,5 nati ogni mille abitanti, Oristano, Ascoli Piceno, Cagliari, Urbino e Carbonia.

FONTE: elaborazione openpolis - Con i Bambini su dati Istat (statistiche sperimentali)
(ultimo aggiornamento: lunedì 1 Gennaio 2018)

Confrontando l'andamento nel tempo, solo una minoranza di capoluoghi ha registrato un aumento negli ultimi anni.

88% dei capoluoghi hanno avuto un calo del tasso di natalità tra 2014 e 2017.

Quelli più significativi, tra 2014 e 2017 si registrano a Verbania (+0,43), La Spezia (+0,39), Benevento (+0,37) e Pavia (+0,31). I cali maggiori invece si rilevano a Trani (-2,52, dove il comune resta comunque sopra la media nazionale con 7,69 nati ogni mille abitanti), Urbino (-2,31), Biella (-1,83) e Isernia (-1,81).

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I contenuti dell'Osservatorio povertà educativa #conibambini sono realizzati da openpolis con l'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Mettiamo a disposizione in formato aperto i dati utilizzati nell'articolo. Li abbiamo raccolti e trattati così da poterli analizzare in relazione con altri dataset di fonte pubblica, con l'obiettivo di creare un'unica banca dati territoriale sui servizi. Possono essere riutilizzati liberamente per analisi, iniziative di data journalism o anche per semplice consultazione. La fonte dei dati sulle famiglie in potenziale disagio economico è Istat, che ha elaborato l'indicatore con le informazioni del censimento 2011. I dati sul tasso di natalità sono stati raccolti dalle statistiche sperimentali dell'istituto di statistica nazionale.

Foto credit: Picsea (unsplash) - Licenza

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