Primo problema di trasparenza per il governo Conte Accountability
Il sito per seguire l’attuazione del programma di governo è offline. L’avvio di un nuovo esecutivo può essere l’occasione per avere più trasparenza e più informazioni.
mercoledì 20 Giugno 2018 | Potere politico
Il sito della presidenza del consiglio che permetteva di monitorare lo stato dei decreti attuativi nel nostro paese non è più online. Dalla nascita del governo Conte non è più accessibile, e questo rende impossibile monitorare l’attuazione delle norme da parte dei ministeri.
Perché i decreti attuativi sono importanti
Il processo legislativo in Italia è complesso e lungo, e coinvolge numerosi attori.
Comunemente si pensa solo al parlamento. Qui le proposte di legge, e il tanto lavoro in aula e nelle commissioni, contribuiscono in maniera imprescindibile alla formazione delle norme che regolano la vita nel nostro paese. Ma si tratta solo di una prima parte dell’iter, che possiamo definire “il primo tempo” delle leggi. Dopo l’attività di parlamento e governo comincia infatti un secondo tempo, altrettanto importante, ma più lungo e complesso.
Dopo l’approvazione di una legge possono essere necessari numerosi decreti attuativi per implementare realmente la norma.
Spesso infatti aspetti pratici, burocratici e tecnici necessari per applicare e implementare le leggi sono affidati ad altri soggetti istituzionali, principalmente i ministeri. Questi si devono occupare dei cosiddetti decreti attuativi, provvedimenti necessari per completare gli effetti della norma stessa. Si tratta di una fase molto particolare dell’iter legislativo, per due motivi: l’azione si sposta fuori dal parlamento, e si moltiplicano la tipologia di atti e di iter coinvolti.
Il secondo tempo delle leggi
La moltiplicazione dei soggetti coinvolti rende più difficile seguire la piena implementazione delle norme, compromettendo la possibilità di monitorare al meglio il processo legislativo. Proprio per questo motivo a febbraio del 2017 avevamo dedicato alla materia un nostro MiniDossier intitolato “Il secondo tempo delle leggi, l’adozione dei provvedimenti attuativi dal 2011 a oggi”
Perché è difficile monitorare i decreti attuativi
Come avevamo sottolineato al tempo il problema, oltre che la complessità delle variabili in ballo, è che il monitoraggio del programma di governo non è normato in maniera chiara. L’ufficio predisposto è quello per il programma di governo della presidenza del consiglio dei ministri. Istituito il 13 aprile 2012, è una struttura di supporto nell’area funzionale della programmazione strategica, del monitoraggio e dell’attuazione delle politiche governative.
Una competenza, quella del monitoraggio dello stato di attuazione del programma di governo e delle politiche settoriali, la cui titolarità varia di governo in governo. Con Renzi era affidata al ministero per i rapporti con il parlamento (guidato da Maria Elena Boschi), mentre con Gentiloni è passata alla presidenza del consiglio dei ministri (sempre con Boschi), dove ad oggi pare essere rimasta anche nel governo Conte (Giorgetti).
Durante il governo Monti il ministro Dino Piero Giarda ha introdotto le prime relazioni sullo stato di attuazione dei provvedimenti dell’esecutivo. Con il governo Renzi, e poi con quello Gentiloni, questi report sono diventati periodici, con cadenza mensile o bimensile.
Con il governo Conte, il sito per il monitoraggio dell’attuazione del programma di governo è andato offline.
Pubblicazioni che, per quanto preziose, erano da considerare solo un punto di partenza, in quanto limitate rispetto alla complessità della materia, sia per la natura e che per il formato dei contenuti diffusi. Come se non bastasse, con l’avvio del governo Conte il sito sull’attuazione del programma di governo è andato offline. Sperando che non sia dovuto a una scelta politica, che mira a cancellare del tutto questo tipo di attività, immaginiamo che la Presidenza del consiglio dei ministri sia ancora in una fase di riordino con l’avvio del nuovo esecutivo. Ciò detto ci sembra giusto sottolineare quanto avvenuto, ponendo sin da ora l’attenzione sul tema dei decreti attuativi.
Il sito per il monitoraggio dell’attuazione del programma di governo
Offline da un paio di settimane.
Cosa chiediamo al governo Conte
L’inizio della nuova legislatura, con un governo che nasce con la promessa di portare un forte cambiamento, può essere l’occasione per avviare un vero processo di apertura. I decreti attuativi sono un elemento centrale nel processo legislativo, sono quel tassello necessario per completare il quadro di qualsiasi norma, rendendola concreta nel mondo reale.
Per migliorare quanto fatto finora chiediamo la piena apertura dei dati a disposizione. È necessaria per ogni legge approvata dal parlamento e per ogni decreto legislativo emanato dal consiglio dei ministri, la pubblicazione di tabelle contenenti le seguenti informazioni:
- numero di provvedimenti attuativi previsti;
- ministeri coinvolti;
- norme specifiche da attuare (con riferimento ad articoli e commi del testo) e scadenza per l’adozione;
- tipologia di provvedimenti necessari;
- il tutto reso disponibile in formato aperto, per permettere un effettivo monitoraggio da parte dei cittadini e una migliore analisi da parte di giornalisti e studiosi della materia.
Queste nozioni sono centrali non solo per monitorare il lavoro del governo, ma anche per sapere quale attore extra-parlamentare deve rendere conto per la mancata attuazione di eventuali provvedimenti non adottati.
Il nostro è quindi un invito al governo guidato da Giuseppe Conte a fare chiarezza, intanto sul perché il sito sia andato offline, e poi sul cosa intende fare in questo campo.