Quali comuni sono più attenti alle disabilità in Italia Bilanci dei comuni
Per tutelare i diritti e garantire autonomia alle persone con disabilità sono necessari interventi concreti. Molti di questi vengono effettuati dai comuni che possono direttamente agire nel locale.
giovedì 16 Febbraio 2023 | Italie a confronto
- Nel 2019 il 68,2% dei comuni italiani offre servizio di assistenza domiciliare per le persone con disabilità.
- Trieste è la grande città che spende di più (121,72 euro pro capite).
- Tra 2016 e 2021 l'incremento maggiore si registra a Verona (+32,46%).
- In media i comuni italiani spendono 13,23 euro pro capite.
Le persone con disabilità sono una fascia della popolazione da tutelare. La loro inclusione nelle comunità passa attraverso politiche specifiche. Ad esempio incentivando l’inclusione nel mondo del lavoro, dal momento che questo è uno strumento importante di esercizio dell’autonomia. Ma sono necessarie anche politiche specifiche per ridurre il rischio di povertà indirizzate anche a chi non può lavorare e accessi sempre più inclusivi alle scuole per gli alunni con disabilità.
Sono questi degli interventi che vengono gestiti sia a livello nazionale che locale. In particolare i comuni possono offrire tutta una serie di servizi, dall’assistenza domiciliare agli assegni di cura specifici per le loro condizioni.
68,2% i comuni che nel 2019 offrono il servizio di assistenza domiciliare socio-assistenziale secondo Istat.
Andiamo quindi a vedere nel dettaglio quali sono le spese dei comuni per le persone con disabilità.
La spesa per gli interventi legati alla disabilità
Le attività per l’inclusione delle persone con disabilità sono incluse nella dodicesima missione di spesa riguardante le politiche sociali e la famiglia. All’interno della voce vengono inseriti tutti i costi per l’erogazione dei servizi per coloro che sono considerati inabili. Si tratta di persone che riscontrano delle difficoltà nel condurre una vita normale per dei danni fisici o mentali permanenti oppure che hanno una durata maggiore di un tempo minimo prestabilito.
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come sono organizzate le entrate e le spese nel bilancio comunale.
Nello specifico, sono incluse le spese per il vitto e l’alloggio presso strutture preposte e i costi della gestione di queste strutture. Sono considerate inoltre le indennità in denaro per la persona disabile e per chi presta loro assistenza, le uscite per le prestazioni assistenziali nelle mansioni di vita quotidiana e i beni e i servizi che permettono la partecipazione ad attività culturali e aggregative.
Infine, sono comprese tutte le spese dedicate alla formazione professionale e all’inserimento lavorativo e sociale.
4 delle prime 5 grandi città sono nel nord-est
Spesa pro capite per la disabilità nelle città con più di 200mila abitanti (2021)
I dati mostrano la spesa per cassa relativa agli interventi per la disabilità. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti non sono disponibili i dati di Palermo perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2021.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Gennaio 2023)
Considerando i comuni con più di 200mila abitanti, quello che riporta le uscite maggiori è Trieste, con 121,72 euro pro capite. Più del doppio rispetto a Venezia (64,31), Verona (51,81) e Milano (50,77). In fondo si trovano i comuni di Genova (8,96 euro pro capite), Messina (5,02) e Bari (3,36).
Negli anni la spesa di Trieste si conferma maggiore
Andamento della spesa pro capite per la disabilità nei bilanci dal 2016 al 2021 di cinque grandi città italiane
I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2016-2021
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Gennaio 2023)
Considerando le prime cinque città che spendono di più nel 2021, Trieste registra sempre uscite maggiori rispetto alle altre quattro. È però Verona quella che riporta il maggiore incremento tra 2016 e 2021. Si parla di un aumento del 32,46%. Seguono Padova (19,27%), Trieste (15,77%) e Venezia (6,85%). L’unico comune che riporta un calo è Milano (-4,68%).
Ampliando l’analisi a tutti i comuni italiani, la spesa media è pari a 13,23 euro pro capite. Le amministrazioni sarde sono quelle che spendono di più (112,85 euro a persona) assieme a quelle friulane e giuliane (19,39) e marchigiane (18,15). Riportano le uscite minori le amministrazioni della Valle d’Aosta (2,19 euro pro capite), del Piemonte (2,06) e di Bolzano (0,31).
Scopri quanto spende il tuo comune per gli interventi per la disabilità
Spesa assoluta e pro capite per gli interventi per la disabilità nei comuni italiani (2021)
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I dati mostrano la spesa per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Le uscite di una missione o di un programma possono essere relative a più assessorati.
FONTE: openbilanci – consuntivi 2021
(ultimo aggiornamento: martedì 3 Gennaio 2023)
Tra le amministrazioni italiane, quella che spende di più per gli interventi per la disabilità è Villa San Pietro (Cagliari) con 2.029,76 euro pro capite. Seguono Osilio (Sassari, 907,73), Mogoro (Oristano, 657,05) e Villa Verde (Oristano, 529,16). Ben 27 delle prime 30 posizioni sono occupate da comuni sardi.
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I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un’attività di monitoraggio civico dei dati, con l’obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.