europee2019

Nella storia della commissione europea l'Italia è lo stato membro che ha ottenuto più ruoli chiave. Ma per la prima volta dal 2004 il nostro paese non ha ottenuto una vicepresidenza.

Facebook, Twitter e Google stanno prendendo direzioni diverse per affrontare il problema della propaganda social. Nell'immobilismo delle istituzioni appare sempre più complicato definire cosa voglia dire fare politica online.

Dopo il voto di maggio prende ufficialmente il via il nuovo parlamento europeo. Scopriamo com'è andato il voto nei singoli paesi, ma anche dati su composizione, età media ed equilibrio di genere.

Partiti e candidati spendono sempre più soldi in inserzioni politiche online. Il tema ormai non si può più ignorare, ma il parlamento continua a non intervenire.

Quella digitale non è più una dimensione aggiuntiva, separata o virtuale della vita: è parte del quotidiano di ognuno di noi e del modo in cui viviamo insieme agli altri. I dati rappresentano la posta in gioco per il controllo delle trasformazioni che attraversano la società.

A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del parlamento europeo ripercorriamo il lavoro dei nostri 73 rappresentanti. Abbiamo analizzato in particolare presenze, assenze, influenza e voti ribelli.

Politici pluricandidati, e altri che al parlamento europeo non andranno mai. Molte delle candidature per queste elezioni non convincono.

Il M5s ha richiesto ai suoi eletti una donazione in vista delle europee. Lo ha fatto sostenendo di non ricevere finanziamenti pubblici. Un'affermazione falsa e soprattutto nociva.

Le soluzioni messe in campo da Facebook, Twitter e Google per le elezioni europee lasciano ancora molte zone d'ombra. Il parlamento italiano dovrebbe intervenire, ma non fa nulla.

Siti istituzionali per pubblicizzare eventi elettorali e missioni parlamentari per fare comizi. Comportamenti inopportuni dei due leader politici di 5stelle e Lega.