Quanto l’Italia dipende dai combustibili fossili Ambiente

I combustibili fossili sono tra le principali risorse energetiche, ma sono anche una delle più consistenti cause del riscaldamento globale. L’Italia si sta impegnando nell’utilizzo di fonti rinnovabili, ma rimane ancora troppo dipendente dai combustibili fossili.

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Negli ultimi anni le fonti energetiche hanno assunto sempre più rilievo nel dibattito pubblico sulla tutela dell’ambiente. A livello europeo si cerca da anni di promuovere un utilizzo sempre maggiore di fonti rinnovabili e cessare il ricorso ai combustibili fossili, responsabili delle emissioni di Co2 nell’aria e, di conseguenza, del cambiamento climatico in corso.

Tra gli obiettivi Ue per il 2030 è prevista una riduzione del 40% delle emissioni di gas serra e il raggiungimento del 27% di energia rinnovabile. Vai a "Cosa prevedono gli accordi europei sul cambiamento climatico"

 

La produzione di combustibili fossili

La riduzione della produzione di carbonio rientra nella politica europea per la transizione ecologica, uno degli obiettivi centrali degli attuali piani per la ripresa economica dell’Ue. Ma già negli anni passati sono stati presi diversi provvedimenti a livello comunitario. Come la politica del carbon pricing del 2005, mirata a diminuire i livelli di produzione, e altri disincentivi di cui abbiamo già parlato in un precedente articolo.

L’indicatore misura l’energia primaria, in megajoule, necessaria per produrre una kilowattora di elettricità (MJ/kWh). Per produzione netta si intende la somma delle quantità di energia elettrica prodotte, misurate in uscita dagli impianti di produzione.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)

 

-1,8% la riduzione netta della produzione totale di combustibili fossili dal 2018 al 2019.

 

Il consumo specifico di combustibili per la produzione netta di energia elettrica nel 2019 è stato di 7,46 MJ/kWh. Di questo, è stata prodotta energia da 10,94 megajoule in kilowattora di combustibili solidi. Seguono i gas derivati pari  8,81 megajoule in kilowattora. Per tutte le fonti il trend negli anni è in calo, fatta eccezione per i combustibili solidi che registrano il dato più basso nel 1996 (9,94 MJ/kWh) e negli anni successivi solo valori superiori fino ad arrivare a 10,94 MJ/kWh nel 2019.

Come sottolinea Ispra nel suo report, la ragione del trend decrescente dei consumi specifici relativi alla produzione di energia elettrica potrebbe essere trovata nella progressiva entrata in esercizio di impianti a ciclo combinato alimentati da gas naturale o gas derivati. Le centrali a ciclo combinato permettono infatti un uso particolarmente efficiente del combustibile e, allo stesso tempo, consentono un limitato impatto ambientale in termini di emissioni inquinanti.

Le energie rinnovabili

Nel 2018 una nuova direttiva europea (2018/2001/EU) stabilisce un obiettivo importante da raggiungere entro il 2030, cioè l'utilizzo al 32% di energia rinnovabile. Un target che in Italia è fissato al 30%, come stabilito dal piano nazionale integrato per l’energia e il clima 2030, pubblicato a gennaio 2020.

I dati fanno riferimento alle importazioni nette di combustibile rispetto alla disponibilità al netto delle scorte.

FONTE: elaborazione openpolis su dati Ispra
(ultimo aggiornamento: lunedì 2 Agosto 2021)

Delle diverse fonti energetiche la dipendenza dalle importazioni per i combustibili solidi e petrolio appare particolarmente elevata, la media nel periodo 1990-2018 è rispettivamente 99,4% e 95,8%.

Per il petrolio si osserva prima un calo, fino al valore minimo registrato nel 2014, pari al 92,5%, e poi un aumento negli ultimi anni (95,6% nel 2018). Anche per i combustibili solidi la dipendenza dalle importazioni è pressoché totale e quella per il gas naturale mostra una rapida crescita passando dal 64,3% del 1990 al 92,5% del 2018.

La dipendenza dalle fonti rinnovabili fa registrare un incremento dall'1,4% del 1990 al valore massimo di 13,3% registrato nel 2011, seguito da una diminuzione fino al 9% del 2018. Un aumento costante, seppur molto limitato, che ci dà ulteriore conferma di come l'Italia si stia impegnando nella conversione energetica verso fonti rinnovabili.

Photo credits: Maksym Kaharlytskyi - Unsplash

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