Quanto spendono le amministrazioni locali per gli organi istituzionali Bilanci dei comuni
Ufficio del sindaco, attività dei consigli comunali, consulenze, personale politico ma anche comunicazione istituzionale e cerimoniali: le spese dei comuni italiani per il sostegno ai propri organi istituzionali.
mercoledì 7 Luglio 2021 | Italie a confronto
Nel dibattito pubblico riemerge periodicamente la questione legata ai costi della politica, un tema che negli ultimi anni è stato imposto in agenda soprattutto da alcune forze politiche.
Della razionalizzazione degli organi istituzionali, più o meno incisiva per le casse pubbliche, si è occupato l’ultimo referendum costituzionale, con il quale nel settembre scorso è stato sancito il “taglio” dei parlamentari italiani.
A livello territoriale, invece, l’attenzione si concentra talvolta su enti considerati istituzionalmente obsoleti (come le comunità montane) o sulla spinta all’unione delle amministrazioni con l’obiettivo di ridurre i costi.
In realtà il funzionamento degli organi elettivi (e non) dei comuni è strumentale al buon andamento delle amministrazioni locali, gli enti territoriali di prossimità fondamentali per la vita dei cittadini e delle cittadine, soprattutto nelle aree periferiche del paese.
Cosa si intende per organi istituzionali
Gli organi istituzionali dei comuni sono le strutture esecutive e legislative necessarie al funzionamento dell’ente. Nei bilanci c’è una voce interamente dedicata alle spese sostenute per tali organi, all’interno della missione “Servizi istituzionali, generali e di gestione”.
Si tratta di spese necessarie al funzionamento degli organi elettivi (e non) delle amministrazioni locali.
In questa voce vengono incluse le uscite relative all’ufficio del sindaco, agli organi di governo a tutti i livelli dell’amministrazione, come i consigli comunali e al personale consulente, amministrativo e politico assegnato agli uffici del capo dell’esecutivo e del corpo legislativo.
Tra le spese per organi istituzionali vengono inoltre comprese le attrezzature materiali per il capo dell’esecutivo, il corpo legislativo e loro uffici di supporto, oltre a quelle per le commissioni e i comitati permanenti o dedicati. Infine, è in questa parte del bilancio che vengono riportate le uscite relative alla comunicazione istituzionale (in particolare in relazione ai rapporti con gli organi di informazione), ai cerimoniali e alle attività del difensore civico.
I grandi comuni italiani possono allocare in bilancio somme dedicate a questo tipo di spese in misura maggiore o minore. Vediamo quali sono le amministrazioni che spendono di più e quelle che investono di meno.
Napoli spende molto di più delle altre grandi città per gli organi istituzionali
Spesa pro capite per "organi istituzionali" nelle città con più di 200.000 abitanti (2019)
I dati mostrano la spesa pro capite per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Tra le città italiane con più di 200mila abitanti, non sono disponibili i dati di Palermo e Catania perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.
FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)
Tra i comuni con una popolazione superiore a 200mila abitanti è Napoli quello a spendere nettamente di più: 83,35 euro pro capite, pari a più di 83 milioni di euro nel 2019. Il capoluogo partenopeo è seguito da un'altra città del sud, Messina, che alloca in bilancio 53,08 euro pro capite.
Al terzo posto troviamo Venezia (41,22), seguita da Bari (37,72) e Torino (36,85). Tra le grandi città quelle a spendere di meno sono Verona (18,84 euro pro capite) e Bologna (18,31).
Messina ha incrementato la spesa per organi istituzionali dell’84,7% in 4 anni
L'andamento della spesa pro capite per "organi istituzionali" nei bilanci dal 2016 al 2019
I dati mostrano la spesa pro capite per cassa riportata nell’apposita voce di bilancio. Spese maggiori o minori non implicano necessariamente una gestione positiva o negativa della materia. Tra le città italiane con popolazione superiore a 200mila abitanti, sono state considerate le 5 che hanno speso di più per la voce considerata nel 2019.
FONTE: openbilanci - consuntivi 2016-2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)
Se analizziamo le cinque grandi città che hanno speso di più nel 2019, notiamo che tutte hanno diminuito i livelli di spesa negli anni, tranne Messina, passata da 28,73 euro pro capite del 2016 a 53,08 del 2019 (+84,7%).
Napoli, che negli ultimi quattro anni è stata in cima alla classifica delle grandi città, ha diminuito l'investimento per organi istituzionali del 17,3%, Venezia del 13,4%, Bari del 12,1% e Torino dell'1,2%.
Quanto spende il tuo comune per il funzionamento dei suoi organi istituzionali
Spesa assoluta e pro capite per "organi istituzionali" in tutti i comuni italiani (2019)
Per sapere quanto viene speso nel tuo territorio, clicca sulla casella Cerca… e digita il nome del tuo comune. Puoi cambiare l’ordine della tabella cliccando sull’intestazione delle colonne.
I dati mostrano per ogni comune italiano la spesa totale e la spesa pro capite destinata a “organi istituzionali”. Da notare che spesso i comuni non inseriscono le spese relative a un determinato ambito nella voce dedicata, a discapito di un’analisi completa. Non sono disponibili i dati di alcuni comuni perché alla data di pubblicazione non risultano accessibili i rispettivi bilanci consuntivi 2019.
FONTE: openbilanci - consuntivi 2019
(ultimo aggiornamento: martedì 31 Dicembre 2019)
Prendendo in esame tutti i comuni, emerge che Molise, borgo di 166 abitanti in provincia di Campobasso, è l'amministrazione a spendere di più in Italia: 1.739,68 euro pro capite, una cifra molto superiore a Monte San Martino (Macerata), che mette a bilancio 956,65 euro pro capite per il sostegno ai suoi organi istituzionali. Seguono quattro località piemontesi.
In media, per i propri organi spendono di più i comuni valdostani e di meno i veneti.
Guardando alle tendenze regionali, sono i comuni della Valle d'Aosta a far registrare maggiori uscite per questa voce di bilancio: in media 114,43 euro pro capite, a fronte di una media nazionale di 33,6 euro per comune.
A spendere mediamente di meno sono le amministrazioni locali venete (19,34 euro pro capite), seguite dalle pugliesi (19,64) e dalle emiliano-romagnole (21,07).
Scarica, condividi e riutilizza i dati
Scarica i dati comunali, regione per regione
I contenuti di questa rubrica sono realizzati a partire da openbilanci, la nostra piattaforma online sui bilanci comunali. Ogni anno i comuni inviano i propri bilanci alla Ragioneria Generale dello Stato, che mette a disposizione i dati nella Banca dati amministrazioni pubbliche (Bdap). Noi estraiamo i dati, li elaboriamo e li rendiamo disponibili sulla piattaforma. I dati possono essere liberamente navigati, scaricati e utilizzati per analisi, finalizzate al data journalism o alla consultazione. Attraverso openbilanci svolgiamo un'attività di monitoraggio civico dei dati, con l'obiettivo di verificare anche il lavoro di redazione dei bilanci da parte delle amministrazioni. Lo scopo è aumentare la conoscenza sulla gestione delle risorse pubbliche.
Foto credit: Comune di Messina