Come si tagliano i costi della politica
Se si riducessero le indennità parlamentari diminuirebbero anche le donazioni degli eletti ai partiti e i contributi ai gruppi parlamentari. Un’eventuale riduzione di tale indennità comporterebb quindi una riduzione dei finanziamenti ricevuti dai partiti.
mercoledì 1 Aprile 2020 | Potere politico
Commentando una dichiarazione con cui Vito Crimi ha proposto il dimezzamento dello stipendio dei parlamentari, Pagella Politica ha ripreso il nostro approfondimento “Si possono tagliare i costi della politica senza ridurre la rappresentanza“. Nell’ambito del dibattito sulla riforma costituzionale per la riduzione del numero di parlamentari osservavamo come sarebbe più semplice tagliare gli stipendi dei parlamentari, senza sminuire il ruolo del parlamento.
Nel 2017 il parlamento ha speso circa 220 milioni di euro tra indennità e rimborsi ai parlamentari. A questa cifra si devono poi aggiungere i soldi spesi per i contributi ai gruppi parlamentari, che sempre nel 2017 sono stati circa 50 milioni di euro. Stiamo parlando di circa 270 milioni di euro all’anno tra indennità, rimborsi e gruppi parlamentari, oltre un miliardo a legislatura. Tuttavia, se si ritiene che si spenda troppo per mantenere il parlamento, la soluzione più ovvia è quella di ridurre queste uscite mentre non è affatto necessario ridurre il numero dei parlamentari.