Come viene distribuito il fondo di solidarietà
Fino ai primi anni 2000, i trasferimenti che gli enti territoriali ricevevano dallo stato venivano distribuiti in base alla spesa storica. Un meccanismo che premiava le amministrazioni che spendevano di più, con effetti potenzialmente distorsivi. Questo ha portato all’introduzione del criterio dei fabbisogni standard.
venerdì 8 Ottobre 2021 | Italie a confronto
Sul Nuovo Levante in edicola stamane viene dedicato un articolo al fondo per la solidarietà comunale, riprendendo il nostro approfondimento sul tema, realizzato alcuni giorni fa in partnership con Sose.
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Nella ripartizione del Fsc il principio cardine è quello appunto della solidarietà. Per cui i comuni più svantaggiati dovrebbero ricevere risorse dal Fsc e i comuni economicamente più stabili dovrebbero finanziarlo.
Il fondo di solidarietà comunale però non prevede solo la distribuzione di risorse secondo il metodo perequativo, mirato a ridurre le disparità territoriali. Una parte del Fsc è infatti destinata a compensare le cifre che i comuni ricevevano in passato da entrate proprie e trasferimenti. In particolare il gettito Imu e Tasi, ridotto dalla legge di stabilità del 2016.