Il divario digitale è un’ulteriore dimensione della povertà educativa
L’emergenza ci ha dato modo di vedere una disuguaglianza per nulla nuova, ma fino ad oggi sottovalutata nelle sue conseguenze. E cioè l’ampiezza del divario tra chi vive in un territorio servito dalla banda ultralarga e chi invece abita in aree del paese prevalentemente scoperte.
domenica 19 Luglio 2020 | Povertà educativa
Il Sole 24 Ore ha citato il nostro approfondimento “Disuguaglianze digitali” dove abbiamo analizzato come l’emergenza ha messo in luce alcune profonde disuguaglianze e in particolare, quelle legate alla digitalizzazione del paese.
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Circa 3 famiglie su 4 in Italia dispongono di un accesso internet da casa. Una quota che ovviamente cresce se si isolano le famiglie più giovani, come quelle dove c’è almeno un figlio minorenne (il 96,3% di queste ha una connessione domestica).
Allo stesso tempo, restano ancora profondi i divari tra le diverse regioni italiane (come possiamo ricostruire attraverso i dati relativi al totale delle famiglie).
A fronte di una media nazionale del 76,1% di famiglie connesse, restano indietro soprattutto la Calabria (67,3%, quasi 9 punti al di sotto della media nazionale), Molise e Basilicata (69%), Sicilia (69,4%) e Puglia (69,6%).