Il nuovo sistema di finanziamento dei partiti
Dal 2017 è diventata definitiva l’abolizione dei rimborsi elettorali. I pilastri del sistema attuale sono il 2×1000 e gli incentivi fiscali sulle donazioni dai privati ai partiti.
mercoledì 3 Aprile 2019 | Potere politico
Varie testate locali del gruppo editoriale Gedi hanno pubblicato un articolo sul finanziamento del sistema politico dopo l’abolizione dei rimborsi elettorali.
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Nel articolo sono ripresi dati e analisi del nostro approfondimento “Partiti più poveri in un sistema da riformare“. I vecchi rimborsi elettorali valevano oltre 180 milioni di euro all’anno (ridotti a 91 durante il governo Monti), ed erano “automatici”, cioè venivano erogati in base ai voti ricevuti dalla lista nelle elezioni. Oggi il 2×1000 è volontario: solo se i contribuenti optano per una forza politica questa riceve il corrispettivo. A 4 anni dall’introduzione, i partiti hanno migliorato molto la loro capacità di intercettare il 2×1000 stanziato dallo stato. Ma comunque la raccolta del 2×1000, anche nell’anno migliore, ha garantito 15,3 milioni di euro di entrate, decisamente meno di quanto garantivano i rimborsi elettorali.