La detenzione preventiva in Italia e in Europa
Nei paesi dell’Unione europea, 1 detenuto su 5 non è stato condannato per alcun crimine – un totale di oltre 98mila persone in detenzione preventiva. Ne parla ampiamente l’edizione napoletana del Riformista, citando un nostro approfondimento sul tema.
giovedì 28 Luglio 2022 | Europa
L’edizione napoletana del Riformista dedica il titolo in prima pagina e un lungo articolo all’interno del giornale al nostro ultimo approfondimento sulle carceri in Italia e in Europa, frutto di una collaborazione con l’European data journalism network (Edjnet) e oggetto di un’inchiesta del quotidiano tedesco Deutsche welle.
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La detenzione preventiva è ancora molto diffusa nei paesi dell’Unione europea ed è problematica, da un lato perché colpisce soprattutto categorie già socialmente vulnerabili, dall’altro perché contribuisce al sovraffollamento carcerario.
Slovacchia, Lituania e Repubblica Ceca sono i paesi Ue con più detenuti in rapporto alla popolazione residente (più di 180 ogni 100mila abitanti). Mentre il numero più elevato di detenuti non condannati si registra a Malta (44,5) e in Lettonia (42).
Secondo i dati del consiglio d’Europa, le persone in custodia cautelare costituiscono il 45% della popolazione carceraria nei Paesi Bassi. Il dato risulta elevato anche in Lussemburgo (43%) e in Danimarca (41%). In Italia si attesta invece al 31%: poco meno di un terzo di tutti i detenuti.