La risposta del ministro Foti ai nostri dati sul Pnrr
In questi giorni molti media nazionali e regionali hanno ripreso il nostro aggiornamento sullo stato dell’arte del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Oggi il ministro agli affari europei Tommaso Foti ci ha risposto attraverso un’intervista a AdnKronos.
giovedì 6 Febbraio 2025 | Potere politico
![](https://www.openpolis.it/wp-content/uploads/2022/11/adnkronos.png)
Lunedì scorso abbiamo pubblicato un importante aggiornamento dei dati sul piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Nell’articolo, intitolato “È stato speso meno di un terzo dei fondi del Pnrr“, abbiamo raccontato come sia stato complesso reperire i dati sull’avanzamento di spesa di ognuno dei circa 270mila progetti del piano, oggetto del nostro monitoraggio indipendente OpenPNRR.
La notizia, secondo cui l’Italia al 13 dicembre 2024 aveva speso il 29% dei fondi del piano, ha fatto parlare i media in questi giorni. Tra gli altri, infatti, è stata ripresa da Il Foglio, Fanpage, Il Manifesto, Il Messaggero, Il Post, Today e Affari Italiani, oltre che da numerose testate che hanno parlato dei dati a livello regionale, come Il Mattino.
Oggi Tommaso Foti, ministro agli affari europei con delega alla gestione del Pnrr, ha risposto ai nostri dati e considerazioni attraverso un’intervista esclusiva rilasciata all’agenzia di stampa AdnKronos, affermando che “I dati di Openpolis si fermano al 30 novembre 2024, ora siamo a febbraio 2025. Ritengo di poter dire che probabilmente al 30 dicembre 2024 avremo più o meno contabilizzato 64 miliardi di spesa”.
Inoltre Foti ha evidenziato come ci siano molte differenze tra l’avanzamento dei vari progetti e ambiti del piano, motivo per cui ci siamo battuti in questi mesi nel richiedere (e ottenere) l’avanzamento della spesa per progetto. Un dato di dettaglio, infatti, permette di monitorare meglio dove si sta procedendo secondo i tempi e dove si è in ritardo, come ha evidenziato lo stesso ministro.
Dopodiché è evidente che in una mole di finanziamenti del genere con circa 262mila codici di spesa si capisce che vi sono delle situazioni di grande soddisfazione e situazioni di minore soddisfazione, e dobbiamo cercare di mettere in moto tutto quanto si prevedeva che partisse.
Attendiamo dal governo nuovi aggiornamenti dei dati sulla spesa del piano, per poter continuare il nostro monitoraggio indipendente.