L’impatto della mancanza di collegamenti su scuola e studenti
La difficoltà di accedere al trasporto pubblico ha delle conseguenze specifiche per bambini e ragazzi. In particolare per quanto riguarda l’offerta scolastica, che risulta penalizzata proprio nei comuni poco collegati e lontani dai servizi: i comuni interni.
lunedì 27 Aprile 2020 | Povertà educativa
Il Giornale ha approfondito in prima pagina e poi in un’inchiesta nelle pagine interne il tema della scuola e in particolare delle difficoltà dei ragazzi che vivono nei comuni interni di raggiungere con mezzi pubblici gli edifici scolastici. Nel trattare questi temi gli articoli riprendendo il nostro approfondimento “La difficoltà di raggiungere la scuola nei territori meno collegati“.
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In Italia, per l’articolazione territoriale del paese, e spesso anche per la carenza di infrastrutture e servizi, l’accesso al trasporto pubblico non è semplice per tutti i cittadini. Il tempo che serve per raggiungere i servizi di trasporto, come la stazione ferroviaria più vicina, rende molto difficoltosi i collegamenti in alcune aree.
In Italia, in media, il 10% della popolazione che abita più distante dalle stazioni deve percorrere almeno 12,24 chilometri per raggiungere quella più vicina. Ma questo dato cambia molto sul territorio, osservando i dati provincia per provincia.
In alcuni territori la stazione ferroviaria si trova a meno di 5 chilometri di distanza, anche per la fascia di popolazione che abita più lontano. È il caso delle province di Lecco (3,64 chilometri), Genova (3,94), Lucca (4,75), Massa-Carrara (4,76) e La Spezia (4,84).
In altre realtà invece l’accesso al trasporto ferroviario risulta molto più proibitivo. Nella ex provincia sarda dell’Ogliastra la distanza dalle stazioni sale a 51,2 chilometri. E servono come minimo oltre 30 chilometri anche nel nuorese (33,06), a Pesaro-Urbino (31,86), ad Agrigento (31,45) e Potenza (30,30).