L’Italia e la sfida digitale a pochi giorni dalla riapertura delle scuole
L’emergenza coronavirus ha messo a nudo nuove esigenze per il paese, soprattutto per le famiglie con figli. Ma soprattutto ha ribadito (e reso evidenti) necessità che già esistevano. In particolare, quelle legate alla digitalizzazione del paese.
martedì 1 Settembre 2020 | Povertà educativa
A pochi giorni dall’inizio della scuola Repubblica è tornata a occuparsi del divario digitale tra bambini e ragazzi riprendendo il nostro approfondimento “Disuguaglianze digitali“.
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Il nostro paese è entrato nella crisi con numerose criticità pregresse sul fronte delle disuguaglianze digitali. Dai livelli di competenza dei giovani italiani, inferiori alla media Ue, alle disparità nell’accesso alla rete veloce, fino alla disponibilità di pc e tablet nelle scuole e a casa.
Prima che si manifestasse l’emergenza Covid, non era affatto marginale la percentuale di famiglie con figli che dichiarava di non potersi permettere l’acquisto di un pc oppure di un accesso a internet.
In effetti il 12,3% dei minori in età scolastica non ha un computer a casa, quota che sfiora il 20% nel mezzogiorno. Parliamo di circa 850mila giovani tra 6 e 17 anni. Il 57%, pur in presenza di un pc in casa, non ha un suo dispositivo personale, e deve condividerlo con gli altri componenti della famiglia.