Rassegna stampa

Da una parte l’aumento consistente del numero di irregolari, dall’altra il taglio dei costi per la gestione dei centri di accoglienza che crea difficoltà nell’assegnare i nuovi bandi e favorisce il ritorno dei grandi centri.

Ad un anno dall’approvazione del decreto sicurezza siamo andati ad analizzare le conseguenze che le norme volute dal governo Conte I hanno cominciato a produrre sul fronte interno delle politiche di immigrazione, quello dell’accoglienza dei migranti in Italia.

Su openparlamento è possibile monitorare vari aspetti della vita parlamentare e dell'attività dei singoli parlamentari tra cui le presenze, i cambi di gruppo e i voti che deputati e senatori hanno espresso in dissenso rispetto al proprio gruppo.

Il fenomeno della povertà educativa in Italia colpisce in modo più incisivo le regioni del sud. In particolare, la Campania risulta essere uno dei territori più svantaggiati dal punto di vista delle opportunità educative per i minori.

Ad un anno dall’approvazione del decreto sicurezza siamo andati ad analizzare le conseguenze che le norme volute dal governo Conte I hanno cominciato a produrre sul fronte interno delle politiche di immigrazione, quello dell’accoglienza dei migranti in Italia.

Attraverso dati e interviste abbiamo analizzato i primi effetti del decreto sicurezza sul sistema di accoglienza, in particolare in quei territori in cui le prefetture non sono riuscite ad assegnare i bandi per la gestione dei centri.

Contro le nuove regole sull'accoglienza volute dall'ex ministro Salvini si è sviluppata da subito la protesta degli enti gestori, che si sono opposti sia per ragioni di sostenibilità economica sia a causa del taglio dei servizi.

L’aumento della povertà che è seguito alla crisi economica ha colpito soprattutto le fasce più giovani della popolazione. L'aumento del divario tra le generazioni ha origine nella maggiore difficoltà delle famiglie con figli nel fare fronte agli effetti della crisi.

I territori che più si erano strutturati su modelli di accoglienza diffusa hanno sofferto maggiormente le nuove regole.

Il sistema di accoglienza sembra gestito giorno per giorno senza nessuna programmazione strategica, mentre le prefetture sono strette tra regole inapplicabili e l’obbligo di garantire il servizio.