Rassegna stampa

I fondi destinati dall'Italia per cooperazione allo sviluppo nel 2018 sono calati in maniera significativa rispetto all'anno precedente, allontanando il nostro paese dalla possibilità di raggiungere gli obiettivi che si era posto.

Su openparlamento è possibile monitorare vari aspetti della vita parlamentare e dell'attività dei singoli parlamentari tra cui le presenze, i cambi di gruppo e i voti che deputati e senatori hanno espresso in dissenso rispetto al proprio gruppo.

Su openparlamento è possibile monitorare vari aspetti della vita parlamentare e dell'attività dei singoli parlamentari tra cui le presenze, i cambi di gruppo e i voti che deputati e senatori hanno espresso in dissenso rispetto al proprio gruppo.

Nonostante il numero di sbarchi sia drasticamente calato i fondi destinati al ministero dell'interno per l'accoglienza sono rimasti molto alti.

Nel 2017 l’Italia ha raggiunto lo 0,30 aps/rnl. La sfida a quel punto era di arrivare al 2020 mantenendo, e possibilmente incrementando, questa quota di aiuto. I dati sul 2018 però vanno in direzione opposta, allontanandoci dai nostri obiettivi.

Nonostante il numero di sbarchi sia drasticamente calato i fondi destinati in questi anni al ministero dell'interno per l'accoglienza dei migranti sono rimasti molto alti.

Il 10 aprile l’Ocse ha rilasciato i dati preliminari sull’aiuto pubblico allo sviluppo del 2018. Quello che emerge è un quadro difficile per il nostro paese che riporta indietro la cooperazione italiana di diversi anni.

In Italia, a un bambino che nasce in una famiglia a basso reddito potrebbero servire 5 generazioni per raggiungere il reddito medio. Un dato strettamente legato a fattori educativi.

Esclusi i trattati il governo Conte ha presentato solo 44 provvedimenti in un anno, si tratta del dato più basso degli ultimi 6 esecutivi.

Accanto al ruolo educativo gli asili nido hanno una funzione sociale molto importante. Offrire questi servizi a un prezzo accessibile può essere un incentivo all’occupazione femminile, e quindi alla parità di genere nonché a una migliore condizione economica del nucleo familiare.