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Huffingtonpost
4 Giugno 2019

La spesa del Pd per la propaganda social alle elezioni europee

Il ruolo di internet e dei social nelle ultime tornate elettorali è stato costantemente in crescita. Una variabile ormai sempre più determinante, che purtroppo però non vede un adeguamento delle normative nazionali in materia.
Il Foglio
4 Giugno 2019

Il problema dei social network per la propaganda politica

Durante la campagna elettorale per le elezioni europee 2019 sono stati spesi oltre 660mila euro. Tanti soldi, prova del fatto che ormai il parlamento non può più ignorare la questione.
Il Giornale
4 Giugno 2019

Dodici mesi di governo Conte

L’attività del parlamento segue delle dinamiche cicliche. Mesi densi per la conversione di decreti, e mesi scarichi in cui il governo presenta nuovi decreti. Testi che poi verranno discussi nel mese successivo, monopolizzando l’attività dell’aula.
Avvenire
4 Giugno 2019

La spesa dei partiti in propaganda social per le elezioni europee

In Italia le norme per la propaganda elettorale non considerano i social network. Tuttavia grazie alle operazioni di autoregolamentazione messe in campo da Facebook, Google e Twitter per le recenti elezioni è possibile analizzare alcuni dati, seppur parziali, del fenomeno.
Rai Radio 1
3 Giugno 2019

L’importanza dei musei per lo sviluppo dei minori

Storicamente i luoghi della cultura, e i musei in particolare, sono stati concepiti per la fruizione di un pubblico adulto. Negli ultimi anni però sono state avviate importanti iniziative in senso contrario, perché la presenza di bambine e bambini nei musei non venga considerata residuale.
La Repubblica
1 Giugno 2019

Il problema dei doppi incarichi, tra divieti e opportunità politica

Alcuni incarichi politici sono incompatibili tra loro. Altri possono essere svolti contemporaneamente, ma i problemi non mancano: tra conflitti d'interesse e tentativi di aggirare la legge.
La Repubblica
1 Giugno 2019

Il governo Conte a un anno dall’insediamento

Escludendo i decreti del governo, durante questi mesi sono arrivati in parlamento testi o dal basso impatto normativo, o poco controversi o su cui l’apporto del parlamento è stato minimo.
Il Sole 24 Ore
31 Maggio 2019

I voti ribelli nel movimento 5 stelle

Su openparlamento deputati e senatori sono considerati ribelli quando esprimono un voto diverso da quello del gruppo parlamentare a cui appartengono. Si tratta di un indicatore puramente quantitativo del grado di ribellione alla "disciplina" del gruppo.
Il Corriere della Sera
31 Maggio 2019

Le conseguenze del limite dei due mandati per il movimento 5 stelle

Da alcuni mesi si parla della possibilità che il movimento modifichi la regola del secondo mandato, eliminandola per gli amministratori locali. Al momento però non è ancora stato deciso nulla.
Il Giornale
31 Maggio 2019

I rapporti di forza ribaltati tra M5s e Lega

Tra le politiche 2018 e le europee 2019 i rapporti di forza tra i due partner di governo si sono capovolti e questo potrebbe portare a un rimpasto di governo.