Rassegna stampa

La realizzazione del piano di ripresa e resilienza è un passaggio cruciale per il futuro del nostro paese. Se ne parla su SkyTg24, citando il nostro nuovo progetto di monitoraggio indipendente OpenPNRR.

Chiese, edifici storici, complessi monumentali, ma anche musei, biblioteche, oggetti e tradizioni antiche, portali secolari e rituali arcaici. Sono i beni culturali dell’Abruzzo, un patrimonio immenso da tutelare e anche da riqualificare, attraverso il Pnrr.

L'Abruzzo perciò dispone di un patrimonio culturale vasto e diffuso sul territorio, rappresentato sia da edifici storici, monumenti, opere d'arte, reperti archeologici. Se ne parla nel telegiornale regionale della Rai, che cita Osservatorio Abruzzo.

OpenPNRR, la nostra nuova piattaforma di monitoraggio indipendente del piano nazionale di ripresa e resilienza, è stata citata da molti media italiani in questi giorni. Tra questi un talk show su Rete4, tg Mediaset, Radio24 e Linkiesta.

Il 20 maggio scorso abbiamo presentato alla camera dei deputati OpenPNRR, un nuovo progetto di monitoraggio indipendente sulle risorse previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La notizia è stata rilanciata dai maggiori quotidiani nazionali e regionali.

Una carrellata delle maggiori emittenti televisive che hanno parlato del lancio del nostro nuovo progetto OpenPNRR, una piattaforma di monitoraggio indipendente sul piano di ripresa e resilienza. Tra gli altri, la notizia è stata coperta da canali Rai, Mediaset e da La7.

I musei sono tra i beni culturali patrimonio dell’Abruzzo, un patrimonio immenso da tutelare e anche da riqualificare, attraverso il piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Ne parla Chieti Today, con un focus sulle visite nelle strutture della regione.

Repubblica racconta, anche attraverso le parole del nostro responsabile editoriale Vincenzo Smaldore, il nostro nuovo progetto OpenPnrr, che presenteremo oggi alla camera e che vuole essere uno strumento di monitoraggio delle risorse previste nel Pnrr italiano.

Alla fine dello scorso anno il parlamento europeo ha votato a favore della direttiva sul salario minimo, che però non ne prevede l’imposizione per legge negli stati membri. Ad oggi, l’Italia è uno dei pochi paesi sprovvisti di questa misura, nonostante l’elevato numero di lavoratori in condizioni di povertà.

Più di 18mila lotti indetti per 24,5 miliardi di euro. Sono alcune delle cifre più significative sugli acquisti di beni e servizi da parte delle amministrazioni pubbliche italiane in più di due anni di pandemia. Ne parla Il Tirreno con un focus sul territorio di Grosseto.