Sale a 234 il numero di comuni sciolti Enti locali

Nell’ultimo mese nessun nuovo commissariamento per mafia, mentre prevalgono quelli per motivi politici. Un segnale spesso di forte instabilità dell’ente locale.

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Prosegue il monitoraggio dell’osservatorio sui comuni commissariati. Un focus sugli scioglimenti degli enti locali e le loro cause, dai conflitti politici nella maggioranza, all’incapacità di approvare il bilancio, fino al caso più patologico: l’infiltrazione della criminalità organizzata. In collaborazione con Giulio Marotta.

Cos’è successo nell’ultimo mese

A metà luglio il consiglio dei ministri ha deciso la proroga di sei mesi del periodo di commissariamento dell’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria. A parte questo, nel mese appena trascorso non si registrano nuovi scioglimenti per infiltrazioni criminali.

Ciò non significa che non vi siano stati scioglimenti anticipati rispetto alla scadenza naturale per altri motivi. La causa prevalente restano i motivi di natura politica, spesso sintomo di instabilità nelle maggioranze locali.

Nessun commissariamento per mafia nel mese trascorso, prevalgono i motivi politici.

In 3 casi è stato un voto di sfiducia nei confronti del sindaco a portare alla nomina di un commissario prefettizio. È quanto è avvenuto a Veglie (Lecce), Ponzano Romano (Roma) e Vighizzolo d’Este (Padova). Le dimissioni contestuali della maggioranza dei consiglieri hanno portato allo scioglimento a Girifalco (Catanzaro), Montorio al Vomano (Teramo), Conversano (Bari), Prata di Principato Ultra (Avellino), Sant’Agata de’ Goti (Benevento) e Ricadi (Vibo Valentia). Per quest’ultimo comune di tratta del terzo scioglimento negli ultimi 10 anni, di cui uno per infiltrazioni della criminalità organizzata (durato dal 2014 al 2016).

3 le volte in cui Ricadi è stato commissariato dal 2010 ad oggi.

A San Vito sullo Ionio le dimissioni della maggioranza dei consiglieri fanno seguito al decreto dello scorso aprile di sospensione del sindaco, agli arresti domiciliari su decisione del Tribunale di Catanzaro. A Vittuone (Milano) e Cutro (Crotone) i sindaci hanno rassegnato le dimissioni. In quest’ultimo ente sono in corso gli accertamenti della commissione di accesso sulle infiltrazioni mafiose nell’amministrazione a seguito dell’inchiesta della Dda di Catanzaro.

Per accertare il condizionamento delle organizzazioni criminali sull’ente, il ministro degli interni nomina un’apposita commissione di indagine. Vai a "Come funzionano i commissariamenti per infiltrazioni mafiose"

Si sono inoltre verificati 3 casi di decesso del primo cittadino (Polla, Montenero Sabino, Novate Mezzola). A Pagani (Salerno), dopo il provvedimento di decadenza del sindaco, è stato nominato un commissario per la mancata approvazione dei documenti di bilancio.

Gli enti locali attualmente sciolti

Salgono così a 234 i comuni attualmente sciolti, includendo anche quelli commissariati a seguito di elezioni non valide nel precedente turno elettorale. A questi si aggiungono le aziende sanitarie calabresi commissariate in base alla legge n. 60 del 2019 o per per infiltrazioni mafiose.

Il quadro aggiornato dei comuni e degli altri enti sciolti in Italia. Dati e analisi per monitorare l'evoluzione di un fenomeno rilevante per la vita delle amministrazioni locali. Vai a "Quali e quanti sono i comuni commissariati in Italia"

Si segnala che il turno elettorale per il rinnovo di oltre 1.100 consigli comunali si svolgerà il 20 e 21 settembre 2020 (per i comuni siciliani e sardi sono previste date differenti): in 196 casi (il 17% circa del totale) si tratta di comuni attualmente sciolti.

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 27 Luglio 2020)

Come emerge dalla mappa, restano profonde differenze territoriali sui motivi che portano più frequentemente al commissariamento. In alcune regioni attorno alla metà degli scioglimenti in corso sono dovuti a infiltrazioni criminali: Sicilia (52%), Calabria (45%) e Puglia (40%).

Nella categoria altro sono compresi tutti gli scioglimenti diversi dal caso di infiltrazioni criminali (motivi politici, bilancio, elezioni non valide ecc.).

FONTE: openpolis
(ultimo aggiornamento: lunedì 27 Luglio 2020)

Le ultime novità sui commissariamenti per mafia

Nelle settimane scorse, abbiamo dato notizia del commissariamento di Maniace (Catania) per infiltrazioni mafiose. Attraverso la relazione pubblicata in allegato al decreto presidenziale è possibile ora ricostruire le ragioni alla base della decisione del governo. Le verifiche della commissione di accesso traggono origine da alcune inchieste della magistratura (in particolare la c.d. “operazione Nebrodi”) che hanno portato, tra l’altro, al rinvio a giudizio di un assessore per il delitto di associazione di tipo mafioso. La relazione pone in rilievo il clima di intimidazione e omertà che caratterizza la vita locale e le gravi irregolarità nella gestione degli appalti (ad esempio nel settore dei rifiuti), con l’elusione sistematica della normativa del codice antimafia, che ha determinato l’affidamento di lavori e servizi a ditte colpite da interdittiva della prefettura.

Pubblicati anche i decreti di proroga relativi a Careri (Reggio Calabria) e Pachino (Siracusa). Le relazioni del ministro dell’interno danno conto del lavoro avviato dai commissari per il pieno ripristino della legalità, delle iniziative assunte (in particolare nel campo ambientale e urbanistico) e delle ragioni che giustificano la proroga del commissariamento.

Dall'ultima relazione della Dda emerge il forte interesse delle organizzazioni criminali per gli enti locali.

L’ultima relazione semestrale governativa sull’attività della Direzione investigativa antimafia dedica una specifica attenzione all’analisi dei commissariamenti per infiltrazione mafiosa deliberati nel 2019 e nei primi mesi del 2020 e delle ragioni alla base del forte interesse delle organizzazioni criminali per gli enti locali. Per contrastare più efficacemente il fenomeno delle infiltrazioni mafiose la relazione suggerisce, tra l’altro, un rafforzamento del ruolo dei segretari comunali, un più attento controllo da parte dei gruppi interforze provinciali istituiti presso le prefetture (cui collabora la stessa Direzione investigativa antimafia) sugli affidamenti di appalti e servizi pubblici. Questi risultano spesso affidati a ditte legate ai clan locali e, infine, il monitoraggio dei flussi finanziari per individuare eventuali attività di riciclaggio.

Gli accessi in corso

Gli accessi in corso, conosciuti tramite fonti ufficiali, riguardano i comuni di Tortorici, Paterno Calabro, Cutro e l'Asl 1 di Napoli. Altri otto casi di accesso sono stati segnalati da parte di mezzi di informazione. Da ultimo quello riguardante l’amministrazione comunale di Carovigno (Brindisi), di cui ha dato notizia lo stesso sindaco, che fa seguito ad una indagine della direzione distrettuale antimafia di Lecce, oggetto anche di un’interrogazione parlamentare.

L’esito degli ultimi ricorsi sui commissariamenti

Il consiglio di stato ha definitivamente respinto il ricorso avverso il decreto di scioglimento di agosto 2018 del comune di Siderno (Reggio Calabria). La sentenza sottolinea la gravità degli addebiti contestati agli amministratori comunali, con particolare riferimento alla sistematica elusione della certificazione antimafia (risultano appalti affidati a diverse ditte colpite da interdittiva) e alla inefficiente gestione degli immobili confiscati alla mafia; viene altresì evidenziato il clima di intimidazione nei confronti di esponenti dell’opposizione, a conferma del forte condizionamento della criminalità organizzata sulla vita politica locale. Si ricorda che il rinnovo del consiglio comunale avrà luogo in occasione del prossimo turno elettorale dell’autunno 2020.

Si segnala infine che è stato definitivamente annullato dal Consiglio di stato (sentenza n. 4288 del 2020) il decreto di scioglimento del 2019 del comune di Angri per mancata approvazione del rendiconto finanziario.

Il dibattito parlamentare sulle proposte di riforma

Nel corso dell’iter parlamentare di conversione del c.d. Decreto Rilancio (legge n. 77/2020) è stata approvata una disposizione (art. 106 bis) che stanzia 20 milioni di euro nel 2020 in favore dei comuni in stato di dissesto finanziario. Il 50% di tale somma è destinata agli enti sciolti per infiltrazioni mafiosa, al fine di favorire la loro ripresa: un’elevata percentuale di tali enti, infatti, come sottolineato anche dall’ultima relazione del ministero dell’interno, versa in condizioni di deficit finanziario.

La relazione inviata alla commissione

Parallelamente, prosegue l’esame delle proposte di legge di revisione della normativa sugli scioglimenti degli enti locali nella commissione affari costituzionali della camera, anche attraverso lo svolgimento di diverse audizioni. Abbiamo trasmesso alla commissione un documento di proposte, basate sui dati dell'osservatorio, relative alla riforma dei commissariamenti per infiltrazioni.

Le interrogazioni ed interpellanze parlamentari sui comuni sciolti

Dall'analisi degli atti di sindacato ispettivo rivolti dai parlamentari rivolte al governo possono emergere ulteriori informazioni su commissariamenti e scioglimenti.

Ad esempio nell’ultimo mese, in risposta ad un’interrogazione riguardante in particolare i comuni di Sperlonga e Gaeta (Latina), il ministro della giustizia ha fornito elementi sulle inchieste della magistratura in corso nei territori del Basso Lazio.

Dalle interrogazioni si possono ricavare informazioni aggiuntive.

Sempre nell'ultimo periodo sono state presentati 8 atti di sindacato ispettivo, cui il governo non ha dato ancora risposta, riguardanti l'esito degli accertamenti effettuati dalla commissione di accesso presso l’azienda sanitaria 1 di Napoli (già oggetto in passato di diverse interrogazioni), la richiesta di sostituzione della commissione straordinaria del comune di Briatico, l'istituzione di una commissione di accesso presso i comuni di Erice e Torre del Greco e la verifica delle infiltrazioni mafiose nel comune di Casteldaccia; un’altra interrogazione riguarda le gravi irregolarità nei concorsi indetti a Sant’Anastasia e in altri comuni campani, anch'essa già oggetto di altri atti di sindacato ispettivo; presentata infine un’interrogazione sulle responsabilità amministrative conseguenti alla dichiarazione di dissesto finanziario del comune di Cosenza.

Per consentire a tutti di monitorare le interrogazioni sul tema, da oggi è online una pagina, aggiornata quotidianamente. Utile per la ricerca di tutti gli atti di sindacato ispettivo, presentati alla Camera o al Senato a partire dalla XVI legislatura, riguardanti casi di infiltrazione mafiosa nelle amministrazioni locali gli enti locali o di gravi irregolarità nella gestione amministrativa.

Un quadro aggiornato sulle interrogazioni parlamentari che riguardano lo scioglimento di comuni e altri enti, gli accessi in corso, o altri aspetti critici della vita delle amministrazioni locali. Vai a "Quante e quali interrogazioni parlamentari riguardano i comuni commissariati"

Questo articolo è parte dell’osservatorio sui comuni e gli altri enti sciolti e commissariati, curato da openpolis in collaborazione con Giulio Marotta.

Foto: comune di Ricadi

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