Tutto sul Pnrr
Cosa prevede il piano, come lo monitoriamo e perché abbiamo presentato una nuova richiesta di accesso agli atti (Foia). Dalle comunicazioni parziali su misure e scadenze alla mancanza di trasparenza sui progetti.
lunedì 27 Febbraio 2023 | Potere politico
- Il Pnrr italiano prevede 358 misure, finanziate da 191,5 miliardi di euro del Next generation Eu e da 30,6 miliardi del fondo complementare.
- È necessario monitorare la realizzazione di un programma di tale portata. Per questo abbiamo sviluppato la piattaforma online OpenPNRR.
- Monitoriamo in particolare le scadenze di riforme e investimenti perché rispettarle è indispensabile per ottenere i fondi Ue.
- Sui progetti, le opere finanziate dal Pnrr perlopiù tramite bandi, non esistono informazioni sistematiche sul loro importo, localizzazione o avanzamento.
- A fronte della mancanza di trasparenza sul Pnrr, openpolis ha inviato una seconda richiesta di accesso agli atti (Foia).
Il piano nazionale di ripresa e resilienza italiano
È il programma con cui il governo intende gestire i fondi del Next generation Eu. Cioè lo strumento di ripresa e rilancio economico introdotto dall’Unione europea per risanare le perdite causate dalla pandemia. Dalla transizione ecologica a quella digitale, dalla sanità alla scuola, dai trasporti alla giustizia: le materie in agenda sono diverse e numerose.
191,5 miliardi € le risorse del Next generation Eu destinate all’Italia, che ne è il principale paese beneficiario.
Il piano prevede complessivamente 358 tra misure e submisure, di cui 66 sono riforme normative e 292 investimenti economici. Ciascuna misura ha diverse scadenze da rispettare, a cadenza trimestrale, lungo uno o più anni dal 2021 al 2026. L’Italia è vincolata con le istituzioni Ue al completamento di scadenze e misure nei termini previsti, pena la mancata erogazione dei fondi. Un processo di verifica che è in capo alla commissione europea.
Va sottolineato inoltre che alle risorse comunitarie si aggiungono anche 30,62 miliardi di euro dalle casse dello stato. Si tratta del fondo complementare, che serve sia a finanziare ulteriormente alcune misure del Pnrr, sia a realizzare nuovi interventi. In particolare 54 dei 292 investimenti economici complessivi.
Il nostro monitoraggio
Su un’iniziativa così rilevante come il Pnrr, che mette in gioco così tante risorse economiche, è fondamentale che ci siano iniziative di monitoraggio civico. Da un lato per prevenire almeno in parte il rischio di sprechi e corruzione. Dall’altro per promuovere un dibattito pubblico informato, possibile solo se arricchito da punti di osservazione indipendenti rispetto alle dichiarazioni ufficiali del governo.
Trasparenza, informazione, monitoraggio e
valutazione del PNRR
Il tuo accesso personalizzato
al Piano nazionale di ripresa e resilienza
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al Piano nazionale di ripresa e resilienza
È per questo che abbiamo realizzato OpenPNRR: una piattaforma online di approfondimento e monitoraggio del piano nazionale di ripresa e resilienza. Per alimentare OpenPNRR raccogliamo dati sempre aggiornati, incrociando numerose fonti dirette e indirette, che ci permettono di analizzare ogni aspetto del piano.
Calcoliamo la percentuale di realizzazione di riforme e investimenti monitorando l’avanzamento di ogni scadenza, dall’avvio al completamento. Approfondiamo le questioni e i temi su cui il piano progredisce e quelli su cui riscontra ritardi o criticità. Monitoriamo il raggiungimento di macro obiettivi trasversali a più investimenti. Consideriamo quante e quali organizzazioni sono coinvolte e con che ruolo. E come le risorse si distribuiscono nel paese.
Il flusso di dati generato dalla piattaforma è accessibile e rivolto a tutti: cittadini, giornalisti, soggetti della società civile, e può essere utilizzato come base per la realizzazione di altri contenuti e analisi. Oltre ai nostri approfondimenti di data journalism che pubblichiamo ogni lunedì nel magazine online di openpolis.
Perché le scadenze sono così importanti
Gran parte delle nostre attività di monitoraggio su OpenPNRR sono incentrate sull’avanzamento delle scadenze. Si tratta degli interventi intermedi e finali da realizzare per completare le misure.
Per capire se una milestone o un target è stato conseguito, cerchiamo atti, documenti o relazioni ufficiali che ne provino il raggiungimento. Solo in caso di verifica positiva, consideriamo la scadenza completata. In caso contrario, a seconda dei riferimenti trovati, le assegnamo altri stati di avanzamento intermedi: da avviare, in corso, a buon punto. Questo monitoraggio è di fondamentale importanza perché il completamento delle scadenze è la condizione necessaria per ricevere nuove risorse da Bruxelles.
Va sottolineato che l’ultima parola sull’invio dei fondi Pnrr agli stati membri spetta alla commissione europea, il che rende tale decisione prettamente politica. Il comitato economico e finanziario infatti, coinvolto nel processo di verifica delle scadenze, fornisce solo un parere tecnico, non vincolante. Inoltre, l’Italia riceve la cifra più alta tra quelle assegnate ai diversi stati membri nell’ambito del Next generation Eu. Va da sé che se il Pnrr dovesse riscontrare problemi o battute d’arresto nel nostro paese, le conseguenze potrebbero essere negative anche sulla buona riuscita del progetto europeo nel suo complesso.
Al di fuori dei processi di verifica europei, quello che emerge dal monitoraggio costante delle scadenze è una continua mancanza di trasparenza. Le informazioni sono poco aggiornate, parziali e difficili da trovare. Sia sui siti dei ministeri che su Italia domani, che dovrebbe essere la principale porta di accesso alle informazioni sul Pnrr.
Non abbiamo informazioni sui progetti
Le lacune più gravi in termini di trasparenza si registrano sul fronte dei progetti. Cioè le opere, le infrastrutture, gli interventi che devono essere concretamente realizzati con i fondi del Pnrr distribuiti attraverso avvisi pubblici e gare d’appalto.
In questo caso la base dati disponibile sulla piattaforma Italia domani risale al 31 dicembre 2021 e consta di soli 5.246 progetti. Mentre nella seconda relazione del governo Draghi al parlamento, nei primi giorni di ottobre 2022, si legge che i progetti in corso sarebbero più di 73mila, per un valore complessivo di oltre 65 miliardi di euro.
Cittadini, giornalisti e società civile non possono accedere a Regis.
Non esistono altri database consultabili ai non addetti ai lavori. Non è quindi possibile avere informazioni sistematiche, per tutto il territorio nazionale, sull’importo di ogni progetto, sulla sua localizzazione, sul suo stato di avanzamento e sui soggetti coinvolti.
I soggetti beneficiari dei fondi dovrebbero caricare queste e altre informazioni su un’apposita piattaforma digitale denominata Regis. Questo strumento – che avrebbe dovuto essere operativo già dal 2021 – è entrato effettivamente in funzione solamente nello scorso autunno. Ma solo per gli addetti ai lavori.
La nostra richiesta di accesso agli atti (Foia)
Il diritto di accesso civico generalizzato (o Foia, acronimo di freedom of information act) è stato introdotto in Italia nel 2016, affermandosi nel tempo come efficace strumento di trasparenza. Attraverso il Foia infatti, cittadini e associazioni rappresentative possono chiedere alla pubblica amministrazione di condividere dati e documenti in loro possesso. Un’opportunità fondamentale, soprattutto per rendere accessibili informazioni di interesse pubblico.
Come openpolis abbiamo utilizzato questo strumento diverse volte, anche per chiedere più trasparenza sul Pnrr. Fin dal 2021 infatti denunciamo gravi mancanze circa la disponibilità e la fruibilità dei dati. Non solo sui progetti, ma anche sull’avanzamento di misure e scadenze. Lacune che ci avevano portato a presentare una prima richiesta di accesso agli atti già ad aprile 2022. Ma la risposta fornita dall’allora governo Draghi ci lasciò del tutto insoddisfatti. Con il governo Meloni la situazione non è migliorata. Anzi, abbiamo registrato addirittura dei passi indietro in tema di trasparenza. Tanto che non è mai stato dato riscontro alla lettera che abbiamo inviato a fine novembre 2022, insieme a numerose altre realtà della società civile, per chiedere di nuovo più dati e informazioni.
Per questo motivo a febbraio 2023 abbiamo inviato un’ulteriore richiesta di accesso agli atti, sempre insieme ad altre realtà del mondo civico. Abbiamo chiesto in particolare di conoscere tutti i progetti finanziati con i relativi stati di avanzamento, i bandi e gli avvisi pubblici sin qui pubblicati con i relativi esiti e tutte le informazioni sulla localizzazione delle risorse e dei progetti, oltre che sui soggetti coinvolti.