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Dichiarazione di Gianfranco FINI
Alla data della dichiarazione: Pres. Camera (Lista di elezione: PdL) - Deputato (Gruppo: FLI)
«Camera al lavoro 3 settimane al mese».
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(04 giugno 2008) - fonte: Coriere della Sera.it - inserita il 06 giugno 2008 da 31
Uno schema che si era tentato di applicare già nella XIII legislatura
La proposta del presidente Fini: «Qualificare il Parlamento, basta con la settimana corta».
ROMA - Tre settimane di lavoro al mese, dal lunedì al venerdì, per un totale di 28 ore, 85 al mese, di sedute in Aula con votazioni.
È la proposta del presidente della Camera, Gianfranco Fini, per «dimostrare che a Montecitorio si lavora davvero».
Lo schema è stato illustrato ai presidenti delle quattordici Commissioni permanenti della Camera, in una riunione con la terza carica dello Stato.
«Per qualificare il Parlamento agli occhi della pubblica opinione - ha spiegato Fini - il primo criterio da adottare è quello di organizzare il lavoro in modo tale da dimostrare che la Camera dei deputati, i parlamentari, lavorano davvero per una settimana intera».
PROGRAMMA - La nuova tabella di marcia prevede tre settimane lavorative al mese e una di sospensione: uno schema che si era tentato di applicare già nella XIII legislatura con Luciano Violante presidente, e poi abbandonato nelle successive due legislature, quando si è tornati alla formula di attività parlamentare dal martedì al venerdì per tutte e quattro le settimane del mese.
Il presidente della Camera intende «garantire un livello di attività superiore alle passate legislature» che, tradotto in pratica, prevederebbe di dedicare il lunedì alla discussione generale dei provvedimenti, i pomeriggi di martedì e giovedì alle votazioni, così come l’intera giornata di mercoledì e il venerdì mattina.
Le mattinate di martedì e giovedì invece sarebbero dedicate alle attività del sindacato ispettivo (interpellanze e interrogazioni) per un totale di 28 ore settimanali dedicate alle votazioni d’Aula.
COMMISSIONI - Per quanto riguarda il lavoro delle Commissioni, queste si riunirebbero il martedì e il giovedì mattina e in tutti gli spazi vuoti lasciati dalle votazioni in Aula.
A questo proposito alcuni esponenti della Lega hanno sollevato la questione del controllo delle presenze dei parlamentari ai lavori delle Commissioni: tra le varie proposte, quella della firma di una sorta di registro delle presenze e quella di un cartellino da timbrare per i deputati durante le sedute delle Commissioni. Su questo punto la presidenza si è riservata di decidere.
Fonte: Coriere della Sera.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi